lunedì 4 marzo 2019

Respiro contro lo stress



Ogni reazione di stress, di ansia o risposta traumatica è accomunata da due elementi:
- Il respiro diventa disfunzionale (troppo corto, troppo veloce, si blocca);
- Si irrigidiscono alcuni muscoli per proteggerci o prepararci ad affrontare la situazione.
Il problema, in entrambi i meccanismi, è che spesso questa modificazione dura troppo a lungo. Spesso questo succede perché la situazione non si risolve o perché continuiamo a pensare a qualche aspetto critico.
Un altro fattore critico è che le risposte innate non trovano una "via di scarico" naturale: infatti, non combattiamo o scappiamo veramente, permettendo al corpo di metabolizzare e smaltire queste tensioni e i loro correlati fisici (eccesso di adrenalina o cortisolo).
Con la tecnica di Respirazione a Cicli Incrociati però è possibile riportare in fisiologia il ritmo del respiro e il suo abbinamento corretto con attivazione dei sistemi simpatico e parasimpatico.
Respirando e muovendo la testa in una sequenza precisa, è possibile allungare e rilassare i muscoli tipicamente oggetto di "somatizzazione" di collo, schiena e petto.

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sabato 16 febbraio 2019

Osteopatia contro lo stress

www.osteopatiafazio.colud
   


L’osteopatia ha effetti positivi sullo stress, questo è l’esito di una ricerca  dell’osteopata Mauro Fornari e dei neurofisiologi Andrea Sgoifo e Luca Carnevali,  pubblicata sul numero di settembre della rivista statunitense JAOA (Journal of the American Osteopathic Association).
Si tratta di uno studio rivoluzionario nel suo genere: rispetto ad altre ricerche effettuate in passato, infatti, sono stati raccolti dati biologici che riescono a “misurare” il livello di stress degli individui e sono stati messi in relazione al trattamento manipolativo osteopatico. In questo modo, si è scoperto che l’osteopatia riduce l’aumento di una serie di parametri che si registra normalmente in condizioni di stress psicologico.
La ricerca è stata condotta all’interno del laboratorio “Stress Control” di CIO – Collegio Italiano Osteopatia di Parma e ha coinvolto 20 studenti universitari maschi dai 20 ai 30 anni.
Il livello di stress viene quantificato attraverso parametri ormonali, neurovegetativi e comportamentali. Nel primo caso, si prelevano nei soggetti campioni salivari per la misurazione del livello di cortisolo. Per valutare i parametri neurovegetativi, invece, i soggetti vengono sottoposti a elettrocardiogramma per la rilevazione dell’attività cardiaca. I parametri comportamentali sono invece analizzati sia attraverso test psicometrici, sia mediante analisi del comportamento non verbale. Ai partecipanti è stato registrato l’elettrocardiogramma per il rilevamento della variabilità della frequenza cardiaca prima in condizioni di riposo e poi mentre venivano sollecitati per cinque minuti a risolvere calcoli matematici (evento stressante). Immediatamente dopo questo “stress matematico”, 10 studenti sono stati trattati osteopaticamente per venti minuti, mentre altri 10 hanno subìto un trattamento osteopatico fittizio della stessa durata e nelle stesse regioni corporee. Per tutta la durata della seduta sono stati anche prelevati campioni di saliva per la misurazione dei livelli di cortisolo (comunemente considerato “l’ormone dello stress”).
Mentre nel secondo gruppo (senza intervento osteopatico) il battito del cuore e il livello di cortisolo sono aumentati rispetto all’inizio della seduta, nel primo gruppo (con intervento osteopatico) gli stessi parametri biologici sono rimasti sostanzialmente inalterati. Non solo: il livello di cortisolo dei soggetti che hanno ricevuto un finto trattamento osteopatico ha subìto variazioni anche il giorno successivo alla seduta. Al contrario, gli studenti trattati osteopaticamente presentavano valori di concentrazione di questo ormone in linea con i giorni precedenti l’evento stressante. Ciò significa che il trattamento manipolativo osteopatico ha “bloccato” l’attivazione biologica (neurovegetativa e ormonale) di stress.
I risultati ottenuti suggeriscono dunque che l’osteopatia possa giocare un ruolo importante nel prevenire o attenuare gli effetti psicosomatici correlati allo stress.
«L’osteopatia è una disciplina che si occupa di prevenzione – spiega Mauro Fornari, osteopata e presidente CIO – e in quest’ottica l’equilibrio del sistema nervoso autonomo è fondamentale. Dal momento che esistono indicatori che mettono in relazione lo stress al sistema neurovegetativo, è nata l’idea di indagare se il trattamento osteopatico, tendendo all’equilibrio del sistema nervoso autonomo, avesse qualche effetto sui parametri biologici dello stress. Gli studi all’interno del laboratorio stanno proseguendo – continua – e nel prossimo futuro ci occuperemo in particolare di ipertensione e insonnia».

martedì 3 aprile 2018

psicoterapia cognitivo comportamentale





Ansia, depressione, rabbia, colpa, vergogna, sono emozioni che proviamo quotidianamente. Quando le emozioni sono troppo intense o durature rispetto alla situazione nella quale ci troviamo, possiamo considerare l’eventualità di avere un problema emotivo e quindi di aver bisogno di una valida psicoterapia cognitivo comportamentale.
Per esempio, se una discussione con qualcuno ci fa star male per alcuni giorni, se piccoli difetti nelle cose che facciamo ci fanno sentire delle nullità, se compiere attività quotidiane, come fare la spesa o parlare con i colleghi di lavoro, genera un’ansia intollerabile, siamo probabilmente di fronte ad un disagio psicologico che può richiedere un intervento professionale.

  • La terapia comportamentale: aiuta a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona ha in tali circostanze, mediante l’apprendimento di nuove modalità di reazione. Aiuta inoltre a rilassare mente e corpo, così da sentirsi meglio e poter riflettere e prendere decisioni in maniera più lucida.
  • La terapia cognitiva: aiuta ad individuare certi pensieri ricorrenti, certi schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle forti e persistenti emozioni negative che vengono percepite come sintomi e ne sono la causa, a correggerli, ad arricchirli, ad integrarli con altri pensieri più oggettivi, o comunque più funzionali al benessere della persona.
Quando sono combinate nella psicoterapia cognitivo comportamentale, queste due forme di trattamento diventano un potente strumento per risolvere in tempi brevi forti disagi psicologici.


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martedì 6 febbraio 2018

psicologo come professione sanitaria



Il 22 Dicembre 2017 il Senato della Repubblica ha convertito in legge il DdL Lorenzin “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché disposizioni per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute”, che prevede all’Art. 7. (Ordinamento delle professioni di biologo e di psicologo), punto 4.
 “All’articolo 1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, è premesso il seguente: «Art. 01. - (Categoria professionale degli psicologi) – 1. La professione di psicologo di cui alla presente legge è ricompresa tra le professioni sanitarie di cui al decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233, ratificato dalla legge 17 aprile 1956, n. 561». Seguono poi alcune modifiche alle procedure elettorali.
La professione di psicologo è annoverata tra le professioni sanitarie, attraverso cui si da piena applicazione all’articolo 32 della Costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Si chiude un periodo, in cui la professione di psicologo, fin dalla sua costituzione nel 1989, si è gradualmente sedimentata nel tessuto sociale del paese. Un lungo periodo, durante il quale i contesti professionali prettamente psicologici si sono ridefiniti, adeguandosi, ai bisogni emergenti dei cittadini utenti.
Aver riconosciuto gli psicologi come professione sanitaria “ha aperto soprattutto una prospettiva: significa auspicarne una presenza numericamente più consistente, ma anche un riconoscimento specifico ai bisogni psicologici dei pazienti e spesso anche di quanti lavorano con i malati”.
La legge attuale, che accredita ancor più la funzione sociale della professione di psicologo, è sicuramente frutto di una lunga trattativa, ed  un particolare grazie va rivolto a tutti gli psicologi italiani, che con il loro impegno quotidiano, serio, attento e scrupoloso, si sono sempre posti al servizio del paese.

sabato 3 febbraio 2018

seminario di sabato 10 marzo


"Vivere Quantico", il seminario aperto a tutti e condotto dalla Dottoressa Patrizia Fazio (Osteopatia Fazio);Strategie per sintonizzarsi sulla scia delle onde positive per superare i propri ostacoli ed i propri limiti.Come vivere al meglio la propria vita ottimizzando il personale benessere psico-fisico.

    POSTI LIMITATI, UNICA DATA: Sabato 10 2018, in Via Francesco Saverio Correra, 5 Napoli (Angolo P.zza Dante)ORARIO: 9:30 - 13:30 - Buffet e dopo coffee break con discussione con i partecipanti.CONTRIBUTO: 30 € comprensivo di buffet, coffee break, materiale didattico e supporti.
    Per INFO e PRENOTAZIONI: 3383571114 e visita il sitoweb: www.osteopatiafazio.it

giovedì 18 gennaio 2018

seminario per il ben essere

  
sabato  27 gennaio 2018  in Via Francesco Saverio Correra 5, (nei pressi di Piazza Dante) Napoli NA, Italia

"Vivere Quantico", il seminario aperto a tutti e condotto dalla Dottoressa Patrizia Fazio (Osteopatia Fazio);

Strategie per sintonizzarsi sulla scia delle onde positive per superare i propri ostacoli ed i propri limiti. Come vivere al meglio la propria vita ottimizzando il personale benessere psico-fisico.

POSTI LIMITATI, UNICA DATA: Sabato 27 Gennaio 2018, in Via Francesco Saverio Correra, 5 Napoli (Angolo P.zza Dante)
ORARIO: 9:30 - 13:30 - Buffet e dopo coffee break con discussione con i partecipanti.
CONTRIBUTO: 30 € comprensivo di buffet, coffee break, materiale didattico e supporti.
Per INFO e PRENOTAZIONI: 3383571114 e visita l'evento facebook

sabato 9 dicembre 2017

Dieci cose da sapere sull’alimentazione



Abbiamo redatto una lista di fatti poco noti o a volte contro-intuitivi sull'alimentazione.
Si tratta di un elenco parziale e che non entra nel dettaglio delle spiegazioni scientifiche, lo scopo è di fornire un promemoria e un invito a riflettere.

1. Ciò che sembra sano e naturale… non necessariamente lo è!
Quando leggi sull’etichetta di un prodotto industriale “fruttosio” spesso c’è dentro un prodotto estratto chimicamente dal mais, economico e altamente dolcificante. Il fegato, per metabolizzarlo, produce sottoprodotti tossici per l’organismo.

2. Vegetale = leggero… attenzione!
Molti olii vegetali utilizzati dall’industria alimentare sono idrogenati o parzialmente idrogenati, per aumentarne la durata e la consistenza. Queste li rende nocivi e pro-infiammatori per il nostro organismo.

3. Colesterolo, attenzione ai lati positivi!
Il colesterolo ha più di un ruolo fondamentale nel nostro organismo: costituente insostituibile delle membrane cellulari, precursore degli ormoni steroidei, della vitamina D e degli acidi biliari.

4. Soia e assetto ormonale
La soia è un potente perturbatore endocrino, ovvero si lega con gli stessi recettori nucleari degli estrogeni e ne può limitare o modificare l’azione. Particolare attenzione va riposta nel consumo di soia da parte delle donne in gravidanza e nei bambini.

5. Epigenetica e sistema immunitario: ci vuole la Vitamina D3
Comunemente conosciuta per il suo ruolo nel metabolismo del calcio in realtà è anche un potente regolatore dell’espressione genica e del sistema immunitario. Attenzione, c’è grande differenza tra Vitamina D2 e D3!

6. Il sapore che “agita”
Il glutammato monosodico è un esaltatore di sapidità aggiunto a migliaia di alimenti industriali consumati regolarmente, spesso nascosto dietro sigle tipo E123. Concentrazioni elevate di glutammato provocano eccitossicità e iperattivazione del sistema nervoso centrale.

7. Cremoso e morbido a lungo = sospetto
Gli acidi grassi trans sono derivati dall’idrogenazione parziale o totale degli olii, che modificano la consistenza e la durata di un prodotto. Sono altamente nocivi per il nostro organismo e una delle cause di infiammazione.

8. La qualità fa la differenza
I grassi saturi provenienti da fonti animali o vegetali, se di alta qualità, sono un’ottima fonte di energia, forniscono elementi costitutivi per le membrane cellulari e una varietà di ormoni e sostanze fondamentali per la fisiologia (ad es. vitamine liposolubili A, D, E e K). Sono stati penalizzati in passato da ricerche focalizzate su grassi saturi di bassa qualità a causa dell’allevamento massivo.

9. Omega 3 e 6, questioni di equilibrio
Omega 3 definiti “anti-infiammatori”, Omega 6 Pro-infiammatori (Competono sullo stesso enzima). Un eccesso di Omega 6 favorisce l’infiammazione.

10. Saltare i pasti: necessità o strategia?
A volte si salta il pranzo perché ci sono troppe cose da fare, questo può essere dannoso per il nostro metabolismo. Se invece si sceglie quali pasti saltare in modo mirato, è possibile avere grandi vantaggi. Si chiama “digiuno intermittente”. Fatto con i giusti accorgimenti è assolutamente sostenibile e può avere grandi vantaggi.