sabato 29 novembre 2014

Che cos' è l' osteopatia?




A colloquio con la dott. ssa Patrizia Fazio


L’osteopatia è una disciplina "globale" che cura il paziente nella sua unicità. Spesso, a torto, considerata una medicina "alternativa", in realtà è complementare alle altre discipline.
Ne parliamo con la dott.ssa Patrizia Fazio di Napoli. Osteopata Professionista di scuola francese con studi presso il CERDO di Roma, la dott.ssa Fazio è iscritta al ROI (Registro Osteopati d'Italia), e gestisce un blog ed un forum interattivo, rispondendo a tutti i quesiti che le vengono posti in merito all'osteopatia. «Dopo una lunga diffidenza» - ci dice la dott.ssa Fazio - «ora la medicina ufficiale più all'avanguardia si sta aprendo all'osteopatia, che considera l'uomo un'unità biologica. Tutte le parti dell'organismo - scheletro, muscolatura, nervi, organi, visceri, apparato sanguigno, psiche - per essere in perfetto equilibrio, devono lavorare insieme: la "salute" è proprio questo». «Per ridare benessere al paziente" - continua la dott.ssa Fazio - «si interviene con la regolazione dei complessi sistemi che risiedono, per la gran parte, nella colonna vertebrale, dove sono presenti i centri nervosi regolatori».
L'importanza del benessere della colonna vertebrale è evidente, non esistono "movimenti sbagliati", a meno che non si subisca un trauma. È quindi molto importante conservare una buona meccanica vertebrale.
Si parla molto oggi di "postura sbagliata", in realtà l'organismo crea degli accomodamenti per poter andare avanti, se si ha mal di schiena si assume una postura antalgica, l'osteopata può correggere le cause del problema, che possono essere molteplici: viscerali, muscolo-tendinee, organiche, scheletriche.
L'osteopata consulta eventuali esami diagnostici e clinici del paziente e poi si procede con la visita osteopatica. Individuate le cause del problema, l'osteopata le corregge utilizzando esclusivamente "tecniche manuali". Non è previsto né l'uso di ausili né l'uso di farmaci. Il compito di noi osteopati è quello di fornire degli input all'organismo per permettergli di ritrovare l'equilibrio, quindi la salute. Si può ricorrere all'osteopata per lombalgie, lombosciatalgie, mal di testa, esiti di distorsioni, vertigini, dolori mestruali, cervicalgie e per altri diversi problemi, come per esempio quelli dell'articolazione temporo-mandibolare. Per quanto riguarda il mal di testa, escludendo le cause conclamate di questo disturbo, come per esempio le affezioni tumorali o importanti problemi di flusso artero-venoso, molto importante è l'aiuto della medicina osteopatica che considera il sintomo sempre una manifestazione di sofferenza dell'organismowww.perilbenessere.info. Il mal di testa può essere causato da disfunzioni, cioè cattivi funzionamenti di strutture vicine, ma anche lontane dal cranio. Le cause sono da ricercarsi per ogni specifico caso e possono essere davvero numerose.
Potrebbero essere traumi da attività sportiva, tensioni emotive, disturbi interni, dell'apparato gastrointestinale o problemi legati all'articolazione temporo-mandibolare.
Qualunque tipo di limitazione meccanica nell' organismo infatti influenza sistemi e organi. L'osteopata opera con diverse forme di manipolazione per ridare libertà alle zone "in disfunzione".
Generalmente, quando la struttura viene "normalizzata", la funzionalità dell'organismo migliora. Nel caso di un problema occlusale, il cattivo funzionamento della mandibola può ripercuotersi per esempio sulla zona cervicale e impedire una buona circolazione sanguigna all'interno del cranio, oltre a generare una contrattura dei muscoli della zona che può causare la cefalea. La terapia osteopatica si può effettuare con un piccolo ciclo di tre sedute, intervallate di dieci- quindici giorni. Anche l'ernia del disco viene curata in maniera efficace con l'osteopatia. Essa si manifesta generalmente in un' età compresa tra i 40 ed i 55 anni. Ma le cattive abitudini del vivere contemporaneo portano sempre più spesso ad una sofferenza anche in soggetti molto più giovani. L'ernia del disco consiste nella rottura dell'anulus fibroso che contiene il disco presente tra un corpo vertebrale e quello sottostante. La colonna vertebrale dà protezione al midollo, erniandosi il disco va a comprimere il midollo e quindi le radici nervose che da esso si dipartono per giungere agli arti inferiori per la colonna lombare e gli arti superiori per la colonna cervicale. Le sedi più frequenti dove si manifesta sono la zona lombare bassa e la zona cervicale bassa, poiché a questi livelli le vertebre hanno un grado maggiore di libertà, rispetto ad altri livelli vertebrali. Con il lavoro osteopatico, il corpo ritrova un nuovo equilibrio da ogni punto di vista, vertebrale, viscerale, organico e di conseguenza anche posturale. È chiaro infatti che se si è giunti alla sofferenza da ernia, la struttura corporea non lavorava in buona armonia: all'osteopata la funzione di rimuovere le cause di questo cattivo funzionamento. Cause che possono essere molteplici e risiedere anche in distretti lontani dalla sede dell'ernia: per fare un piccolo esempio, una caviglia dolente può determinare un cattivo appoggio e creare uno squilibrio, o anche un cattivo funzionamento dell'articolazione temporo mandibolare. Vero è che con l'avanzare dell'età il dolore diminuisce poiché i dischi vanno incontro a sempre maggiore disidratazione, dunque diminuiscono di volume. Dopo i 55-60 anni, la sofferenza da ernia discale é destinata ad attutirsi". «Consiglio vivamente a chi desidera ritrovare l'equilibrio perso senza uso di farmaci e ausili» - conclude la dott.ssa Fazio - «di rivolgersi ad un osteopata professionista, che abbia perlomeno maturato sei anni di formazione, come peraltro previsto dai criteri europei. Per chi ha bisogno di un consulto, può accedere al mio forum sul sito web www.osteopatafazio.com »

lunedì 17 novembre 2014

Cosa fanno le emozioni negative al nostro organismo?


Gli organi assorbono l'emotività negativa, è la cosiddetta somatizzazione. Con il tempo queste emozioni possono fare male ad organi bersaglio come stomaco e intestino



La relazione tra mente e corpo, emozioni negative e organi


La filosofia alla base della medicina osteopatica è il concetto di unità biologica dell’uomo. Tutti i sistemi, nel nostro corpo, lavorano in sinergia sotto i comandi del cervello che permea tutti gli organi, è come se ne fosse il “comandante”. Ma il cervello è anche sede della nostra mente, quindi la relazione corpo-mente è presto dimostrata! 
In termini pratici questo cosa vuol dire? Che ogni emozione negativa, ogni pensiero negativo, ogni trauma emozionale, dal cervello viene inviata più giù agli organi. Non mi riferisco alle emozioni positive, perché quelle non lasciano tracce, fanno solo funzionare tutto benissimo, sia la mente sia il corpo. Mi riferisco, appunto, a quelle negative.
Descriverò ora i principali organi.
  • L’intestino, chiamato anche il “secondo cervello”, insieme al fegato è un “magazziniere” di emozioni. E’ tutto racchiuso lì dentro
  • Il fegato è sensibile a tutto ciò che tocca l’io profondo, la nostra essenza
  • Milza e pancreas reagiscono ad emozioni forti e improvvise, che infatti possono portare anche ad una pancreatite
  • Il seno, per la donna, è legato all’affettività, a carenze familiari
  • Lo stomaco contiene l’eco della vita sociale, qui ci sono le tensioni riguardanti il rapporto con gli altri

Gli organi assorbono la nostra emotività negativa. E’ la cosiddetta “somatizzazione”: il cervello invia agli organi queste emozioni negative che non può sopportare da solo perché ha anche altro da fare! Ci possono essere emozioni fortissime, come la perdita di una persona cara, un licenziamento, un incidente, oltre a tante altre meno “intense”, meno “gravi”, ogni giorno, che però, se ripetute, fanno male all’organismo. E’ il caso del lavoratore costretto a sopportare il suo capo che gli urla contro: prende l’emozione negativa, la trasmette allo stomaco e gli viene il bruciore di stomaco; con il tempo potrebbe venirgli anche un’ulcera, perché vorrebbe farlo a fette ma non può.
Con il tempo e lo stress ripetuto si può arrivare anche a degenerazioni tumorali degli organi.
E’ importante sapere che ognuno di noi reagisce in modo diverso allo stress, questo è legato alla nostra tipologia che fa si che ognuno di noi abbia un “organo bersaglio” diverso da un altro, di questo parlerò la prossima volta.
Non vi arrabbiate!

giovedì 13 novembre 2014

Il mal di testa: come interviene l'osteopata



L'osteopata considera il mal di testa come una manifestazione di una disfunzione specifica e diversa da paziente a paziente
In caso di mal di testa l'osteopata ricerca la disfunzione e poi opera per ridare libertà alle strutture sofferenti
Frequentissimo, cronico, violento, mattutino, notturno, sicuramente molto diffuso: ecco il mal di testa. Escluse cause date da gravi patologie conclamate, spesso il mal di testa non viene considerato come una manifestazione, bensì come un sintomo.
L’osteopata considera invece questo malessere, così ingombrante, come una manifestazione di disfunzioni, cioè cattivi funzionamenti di strutture o apparati dell’organismo.
Una delle cause più comuni è legata all’apparato digerente. Quando la flora batterica intestinale è alterata, ci sono difficoltà nell’assimilazione, si sviluppano intolleranze a molte sostanze ed un sovraccarico conseguente di stomaco e fegato che, attraverso il circolo sanguigno, porta eccessive tossine più su, fino al cranio.
Altra causa frequente è la malocclusione, cioè una sofferente chiusura dell’articolazione temporo-mandibolare che può influenzare le vertebre cervicali che sono in relazione con essa.
Altra causa potrebbe essere un colpo di frusta, anche lontano nel tempo: chiamato “whiplash” dall’osteopata, il trauma determina un incastro dell’occipite tra i due temporali (parliamo di ossa del cranio).
L’osteopata, attraverso l’anamnesi e la visita, ricerca la disfunzione del paziente, avendo presente che ogni caso è specifico e poi opera con diverse forme di manipolazione per ridare libertà alle strutture sofferenti. Quando la struttura viene “liberata” generalmente la situazione migliora, il circolo sanguigno funziona meglio anche a livello cervicale e di conseguenza anche quello del cranio che passa di lì.
In ogni caso il mio consiglio è quello di preferire qualche seduta dall’osteopata e provare a star meglio, anziché imbottirsi troppo spesso di farmaci che agiscono solo sul sintomo e non sulla causa.
Se si accusa spesso mal di testa è consigliabile arricchire la propria alimentazione con Omega-3 che sono contenuti in frutta, verdura, olio di oliva, mandorle, noci.

lunedì 10 novembre 2014

Psicologia e osteopatia, insieme, per un effetto di benessere strabiliante


Quando il disagio emozionale porta alla patologia fisica, si può intervenire con la psico-osteopatia. Scopriamo di cosa si tratta



Se è vero che corpo e mente sono un'unica entità, ed è evidente a tutti l'impossibilità di separarli, è vero anche che molti disturbi fisici possono nascere da problematiche di stress, tensioni, emozioni negative e traumi. 
Lavorando sul corpo si possono dunque liberare quelle emozioni negative che attanagliano il paziente e possono tradursi, ad esempio, in dolore cervicale, oppure in reflusso gastro esofageo, o in fibromialgia. 
Con l'intervento congiunto della psicologia e della osteopatia, l'effetto di benessere può essere strabiliante. E' questa la base su cui si fonda la psico-osteopatia, una nuova metodica integrata nata dall'unione, come dice il nome stesso, tra la psicologia e l'osteopatia. Si tratta di un protocollo per curare molti disturbi che sono fisici ma che spesso hanno un'origine emozionale, e che quindi possono derivare da stress, ansia, conflitti e tensioni interiori. 
La psico-osteopatia è rivolta a chi soffre di disturbi come fibromialgia, dolore cervicale, reflusso gastroesofageo, cefalea o emicrania, dolori lombari e dorsali, bruxismo, stanchezza cronica, insonnia, stress e tanti altri. Per ulteriori informazioni su questo tipo di trattamento si può consultare il sito dedicato alla psico-osteopatia.