mercoledì 3 dicembre 2014

La salute sta nell’equilbrio


risponde l’osteopata Patrizia Fazio:
così si cura l’ernia del disco


Diffusissima è tra i motivi più frequenti di consulto l’ernia del disco si manifesta generalmente in una età compresa tra i 40 ed i 55 anni. Ma le cattive abitudini del vivere contemporaneo portano sempre più spesso ad una sofferenza anche in soggetti molto più giovani. Ne parliamo con l’osteopata Patrizia Fazio:
«L’ernia del disco consiste nella rottura dell’anulus fibroso che contiene il disco presente tra un corpo vertebrale e quello sottostante. La colonna vertebrale dà protezione al midollo, erniandosi il disco va a comprimere il midollo e quindi le radici nervose che da esso si dipartono per giungere agli arti inferiori per la colonna lombare e gli arti superiori per la colonna cervicale».
Quali sono le sedi più frequenti?
«La zona lombare bassa e la zona cervicali bassa, questo accade perchè a questi livelli le vertebre hanno un grado maggiore di libertà, rispetto ad altri livelli vertebrali».
Come interviene l’osteopatia?
«In sostanza con il lavoro osteopatico, il corpo ritrova un nuovo equilibrio da ogni punto di vista, vertebrale, viscerale, organico e di conseguenza anche posturale. E’ chiaro infatti che se si è giunti alla sofferenza da ernia, la nostra struttura non lavorava in buona armonia, all’osteopata la funzione di rimuovere le cause di questo cattivo funzionamento».
Quali possono essere le cause?
«Le cause possono essere molteplici e risiedere anche in distretti lontani dalla sede dell’ernia, per fare un piccolo esempio, una caviglia dolente può determinare un cattivo appoggio e creare uno squilibrio, o anche un cattivo funzionamento dell’ articolazione temporo mandibolare».
E’ vero che con l’avanzare dell’ età il dolore diminuisce?
«Poichè i dischi vanno incontro a sempre maggiore disidratazione, dunque diminuiscono di volume, dopo i 55-60 anni, la sofferenza da ernia discale è deatinata ad attutirsi».

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