domenica 14 giugno 2015

Il dolore fisico è un nemico dell’uomo



il dolore fisico è un penoso fardello che accompagna la vita dell’uomo, dal primo pianto del neonato all’agonia del vecchio, veglia  come un oscuro fantasma su ogni passo della nostra esistenza, pronto a colpire. Problema ancora insoluto per il medico, quesito tormentoso per il filosofo, consigliere mendace di pietà per il credente.   Il dolore acuto di una scottatura, segnalandoci un pericolo può avere un significato, ma il dolore esacerbante ed afinalistico che accompagna le grandi patologie, in primis i tumori e che si conclude dopo anni con la morte del paziente, certamente non è di alcuna utilità.
La religione cristiana considera la sofferenza  un viatico per una vita ultraterrena felice; per secoli lo ha addirittura invocato e perseguito, ricordiamo il cilicio e l’autoflagellazione e ciò ha influito pesantemente sulla nostra cultura, che non si è resa conto chiaramente che il dolore fisico è il più mortale nemico dell’uomo e che per debellarlo bisognerà prima esorcizzarlo e poi ingaggiare una furiosa battaglia, utilizzando qualsiasi risorsa materiale ed intellettuale. 
Sarà necessaria prima una rivoluzione culturale, poi si dovrà organizzare contro di esso ed il mito che lo accompagna  una implacabile campagna scientifica, che dovrà cessare solo dopo una completa vittoria, quando la sofferenza sarà cancellata per sempre  e relegata come mostruosità nei libri di storia della medicina.  
I nostri nipoti rimarranno attoniti quando leggeranno che ai nostri giorni si centellinava la morfina ai malati terminali e si considerava soffrire un passaporto per il paradiso. 

lunedì 1 giugno 2015

l'ansia



Oggi, vorremmo parlarti dell’ANSIA.
L’ansia è un fenomeno normale di cui tutti facciamo esperienza, in continuazione, seppure in misura e con frequenza molto variabile.
L’ansia è pertanto una dimensione inevitabile del vivere umano, con cui è necessario confrontarsi quotidianamente.
Pensa che l’ansia è da intendersi come una reazione d’allarme che è funzionale alla sopravvivenza. Proprio come accade nel  mondo animale!
Nell’animale, tutti i cambiamenti fisici (aumento della vigilanza, aumento del battito cardiaco, etc) sono utili per preparare un comportamento di attacco o di fuga.
Anche nell’uomo, l’ansia-se a livelli contenuti-migliora la prestazione da svolgere.
QUANDO L’ANSIA CESSA DI AVERE UNA FUNZIONE POSITIVA E ADATTIVA E DIVENTA PATOLOGIA?
Quando è troppa, quando interferisce con il funzionamento quotidiano, quando comporta uno stato di tensione ed irrequietezza tali da provocare disagio.
E’ dunque l’intensità e la frequenza dell’ansia a distinguere l’ansia normale da quella decisamente patologica.
CHE FARE IN QUESTI CASI?
Occorre RI-CENTRARSI, capire che il sintomo ci sta segnalando qualcosa …qualcosa che non va più bene nel nostro stile di vita, nel nostro abituale modo di pensare e di essere.
IL SINTOMO APRE, DUNQUE, LA STRADA AL CAMBIAMENTO, SE OPPORTUNAMENTE CONSIDERATO!